venerdì 24 febbraio 2012

stato di felicità aggravato del venerdì

Io ero partita bene
motivata
con la mia to do list
ho stampato i miei progetti
poi (è stato un errore, lo ammetto)
ho guardato il telefono
FB
ed era ancora aperta la pagina di Camillo con le foto
(il cugino del Doc. Che vive a Berlino. Che ora è in Florida per 2 mesi di paternità insieme alla moglie e al baby)

Poi stamane chiesi alla dada: stasera esci?
e lei: of course, it's fashion week!
io manco lo sapevo
e, per la cronaca, sono ad una festa di compleanno a sorpresa a Segrate, munita di cappellino, coniuge e prole al seguito.

Quindi la bambola olandese su tacco 12 in Duomo
io a Segrate con le famiglie felici.

Devo davvero decidermi a cambiare vita
Mi serviranno ancora un paio di anni di analisi per rimuovere gli ostacoli al volo, dopo i quali sarò felice dove sono.

Andata.

Potevo avere una vita nevrotica e meravigliosa a Berlino
e invece ne avrò una borghese e sana a Milano.

mercoledì 22 febbraio 2012

è rimasto il modesto ragazzo di Betlemme di un tempo

Domenica sera. Messa.
Il Nano corre fuori.
Gli do l'altolà dicendo "quando si esce dalla casa di qualcuno, si saluta"


Lui si gira: " Ciao Gesù!"

Il Dottore, fulmineo, risponde: "Ciao amore!"


Io per terra. A ridere.



A onor di cronaca, il Nano si gira piccato con un "non dicevo a te". Ma ormnai è fatta.

martedì 14 febbraio 2012

i mostri mangiano i bambini che frignano

"mamma, giochiamo che scappiamo dai mostri?"

"va bene"

"tu sei un mostro?"

"a volte ma non adesso"

"va bene. scappiamo
!"

start up di impresa

Ho guardato questo porto per mesi, saltando ogni appuntamento.
Ho riletto tutto e mi sono resa conto che i miei pensieri e le mie parole ormai girano per altri canali ma che ho bisogno ancora di una scatola per lasciarne qualcuno.
Molto dolore è evaporato, qualcosa ha cambiato forma e qualcosa è rimasto perché non ho porte blindate abbastanza pesanti per chiudermelo alle spalle.
Anche se quello che lascio è importante, voglio scrivere del viaggio di adesso, delle rivelazioni e delle novità che come erba sotto la neve sono spuntate in questi mesi.
Mi sono persa per un sacco di anni cercando il riflesso appena intravisto di qualcuno che non ero nemmeno io. Credo di aver lasciato perdere la gente e le sue dinamiche per un tempo infinito.
Ho vissuto di poche, pochissime cose, ho mangiato per sopravvivenza, non ho moltiplicato niente.
Un giorno di ritorno da un viaggio mi sono ritrovata un pensiero di interesse, una curiosità di vedere cose nuove.
Dopo questo recettore, a catena se ne sono accesi molti altri.
E così si ricomincia.