lunedì 30 novembre 2009

stress

La Stephanie se ne va a fine dicembre.
Penso di poter affermare con una certa sicurezza che trovare una baby sitter sia molto più difficile che trovare marito.

venerdì 27 novembre 2009

biutiful

La centralinista mi odia.
Epperché vorrebbe che Andrew se la filasse mentre ello si fila me.
E quindi è gentilissima, mi fa le battute ma appena mi giro mi guarda malissimo.
Poi lui non nasconde granché questa preferenza quindi se un giorno leggete sul giornale che sono morta sapete subito dove cercare.

Il Dottore invece é geloso. Quando l'ha visto ha detto "Quello??? ma è vecchio!"
(il vecchio ha 5 anni più di lui)

Con tutta questa opposizione probabilmente diventeremo amanti.

Telefonata di mia madre 2

-Allora arriviamo venerdì sera. Mi fai trovare il lettino montato per favore? Così appena arriviamo ci butto dentro il Nano.

-Ci provo. Non so se sono capace. Sono riuscita a smontarlo solo ieri, il maledetto lettino. Lo odio. Già ho due dita che non si piegano…

-Cosa?

-Ma sì, dai , le mie due dita che non si piegano. Sarà la vecchiaia. E mentre lo smontavo mi si è ciccato anche il pollice.

-???

-Ma sì, il mio pollice opponibile non è più opponibile…

giovedì 26 novembre 2009

quando fingo di avere una carriera

Sono ad un convegno in Provincia. Si parla di Africa, cose da pensare, poche da fare. Io invece sono qui che penso che di cose da fare ne avrei eccome, se solo non fossi qui. Ieri ha suonato una testimone di geova cercando di convincermi che la tecnologia ci fa perdere tempo.
Sorella, volevo dirle, se non ci fossero lavatrici&co io sarei MORTA.
Invece l'ho cortesemente mandata a quel paese e sono tornata a preparare la cena per Maurone, il quale si è goduto il mio risotto e le tette della Stephie con identico piacere.

Dio li fa poi...

Il Dottore ha rubato un altro rotolo di sacchetti al supermercato.
Ogni volta che lo mando a fare la spesa torna a casa tutto orgoglioso con un rotolino.
Prima o poi lo beccheranno e spero non sia con me. L'omertà di una moglie é molto difficile da spiegare

venerdì 20 novembre 2009

non bene

Siamo in periodo di riflessioni.
Siamo, cioè io e la peggiore parte di me. Perchè quella che riflette è la parte più pericolosa. Inizia e non sa mai dove va a finire e con quali conclusioni.
Ad esempio, martedì dopo GAG, guardavo la Paola che parlava con un paio di mamme di qui e io mi sono sentita lontana, ma così lontana che non so se è perchè vorrei parlare il loro linguaggio e non ne sono capace oppure se c'è una parte di me che si rifiuta di entusiasmarsi per i saluti a scuola, per i lavoretti dei bambini, per chi sarà il prossimo rappresentante dei genitori (la Paola, ovviamente, fortemente pompata da mia suocera, la direttrice).
E mi ribello senza rabbia e indignazione ma solo con una grande tristezza, pensando a come potrebbe essere diverso se solo i nostri cervelli fossero un po' più sulla stessa lunghezza d'onda o se solo le mie amiche fossero qui. E non so quale delle due ipotesi sia la più remota dal momento che il mio cervello evidentemente non funziona bene e che le mie amiche sono un po' sparse tra qui e oltre manica e comunque tutte ad almeno 300km di distanza. Neppure la Strega viene più a Milano.
Mi riempie di malinconia pensare che non ho saputo mescolarmi meglio, diventare come loro oppure trovare qualcuno più simile a me. Dopotutto, non sono niente di speciale, non sono una specie rara, non sono meglio di loro.

mercoledì 18 novembre 2009

ti offro un caffè

“Vi offro un caffè. Anzi ve lo offre il Mostro. Ieri mi ha dato 80 centesimi”

“Strano, rambigo com’è non offre mai niente”

“A me una volta ha offerto un caffè”

“E infatti poco dopo l’hanno ricoverato in peritonite. Certe cose uno le somatizza”

venerdì 13 novembre 2009

mommy mistique

La prima parola del Nano
(a parte "mamma" che non dice più da quest'estate)
è stata: "chi è?".

Il che la dice lunga sul carattere del ragazzo.

desperate housewife

Ieri sera sono andata a teatro.
Come l'anno scorso, la Paola, la Isa ed io abbiamo fatto l'abbonamento.
La Isa lo fa da ormai otto anni. Beata lei. Paola ed io lo consideriamo il nostro secondo, disperato tentativo (il primo è GAG. Iniziato da un mese, abbiamo saltato 3 lezioni) di mantenere una vita sociale.
E ci siamo addormentate. CI SIAMO ADDORMENTATE.
Siamo crollate a mezz'ora dalla fine. Ci hanno svegliato gli applausi.
Adesso non solo non saprò mai come è andata a finire (chi ha avuto il coraggio di dirglielo, alla Isa?) ma si preannuncia anche una stagione difficilissima.

giovedì 12 novembre 2009

there's never just one cockroach

Sono nascosta nello studio per non farmi vedere dal Nano. Stamattina ho lavorato da casa ma adesso devo proprio andare in ufficio. Dopo tre anni ci siamo decisi a mettere su due lampadari e così sono stata ad aspettare i tizi che li dovevano montare tutta la mattina. Ovviamente non sono venuti. Interrogati in proposito hanno mormorato qualcosa sulla mancata consegna di un pezzo dal Veneto. Ottimo. Così mi ritrovo senza lampadari, senza pranzo e senza aver fatto la tabella per il Mostro che si incazzerà come una iera. Sento la Stephanie che ride di sotto. Ma quando tornano nella play room? Devo ancora vestirmi, truccarmi, pettinarmi e possibilmente rubare qualcosa di edibile dalla cucina. Ieri in un impeto di ottmismo ho comprato lo speciale della cucina italiana sui cibi invernali, pieno di lucide e invitanti fotografie di arrosti, minestre di farro, verdure al forno che adesso mi guardano dalla sedia accanto. Mhh che fame...

lunedì 9 novembre 2009

telefonata di mia madre

- allora, domani andiamo
- andiamo chi?
- io e la Paola, quella che abita vicino alla Lorenza, te la ricordi la Lorenza?
- no
- ma come no, quella che ti tagliava i capelli da bambina. comunque andiamo a prendere la bicicletta.
- che bicicletta???
- la teniamo d'occhio da un po', è lì da qualche giorno.
- mamma, non vorrai mica rubarla??!!
- non è rubare, lo ha detto anche don Giancarlo. è lì non serve a nessuno, a me invece sì
- mi sembra che il tuo senso morale si sia alquanto rilassato
- non dire sciocchezze. adesso vado, bacia il Nano, ciao.

venerdì 6 novembre 2009

bundle of joy

Entro in ufficio come una zombie e mi servono tre caffè solo per accendere il computer. Il problema non sarà oggi ma domani, quando il mio cervello si rifiuterà di alzarsi prima delle 11, mentre dovrò essere già attiva e reattiva per le 7.
Ogni donna che lavora e ha figli vede le crepe tra l'ideale della super donna che fa tutto (altrimenti sei una loser, non ce la fai) e la realtà fatta di corse, compromessi e un debito di sonno che si allarga manco fosse il debito del terzo mondo.
E il vero paradosso è che abbiamo vite talmente incasinate che quasi il lavoro diventa l'isola felice che ci tiene lontane dal caos domestico.
Ne parlo e ne riparlo anche con la Dirimpettaia che in questo periodo è particolarmente agguerrita e insoddisfatta. Ogni venerdì sogniamo ad occhi aperti e programmiamo il week end che vorremmo.
Poi ogni lunedì ci raccontiamo quello che è veramente successo.
Magari un giorno ce la faccio a riprendermi una vita sociale pressochè decente.

E' tardi, tardissimo

almeno per me che sono stata geneticamente programmata per spegnermi alle nove e mezza (da quando ho un figlio che mi tiene saldamente ancorata alla realtà, per dirla tutta, perchè prima non c'era nessuno a giudicare le mie performances diurne). Il Dottore mi ha salutato ed è andato a dormire. Io avrei una gran voglia di seguirlo ma il Mostro mi ha dato un progetto da finire per domani e quindi ciccia. Stasera super cena con i super ex colleghi del Dottore, PPP compreso. PPP è Pompous Patronising Prat nonchè super ex capo, il quale ha tenuto banco tutta la sera parlando di deliri gastronomici, lodando i tortelli e passando il dolce (peccato capitale) con la Viviana che mi guardava eloquente e la Stephie perplessa che io potessi frequentare tal gente. No, non la frequento, volevo dire, sto solo dando una cena, ma tantè. Sono talmente stanca che invece di scrivere di Libano vorrei fermarmi a capire le facce di oggi. La Strega, Andrea, la Dirimpettaia con cui mi scopro ogni giorno più amica.
E invece vado, se no non finisco più.

mercoledì 4 novembre 2009

Che poi volevo dire

Il Nano finalmente dorme, io avrei un sacco di tempo e di voglia(/e) ma il Dottore dov'è? A prendere l'aperitivo con i compagni delle elementari insieme alla Stephie. Non so, devo riflettere.

growing pains

Mio figlio vorrebbe essere alto 1.60. Lo capisco da come vuole sempre venire in braccio per farsi portare in giro a veder le cose. Evidentemente per lui le cose interessanti succedono a quell'altezza lì. E come dargli torto? in effetti non è che le prese e giochini di gomma abbiano tutto questo appeal. Quando sono tornata stava ballando in braccio alla Stephie. AC-DC credo, ho preferito non indagare. Erano tutti e due felici e contenti, hanno evidentemente fatto pace dopo la scena di gelosia di ieri, quando il Nano ha sorriso alla Giuse ("just because she can clap her hands and speak in italian" come mi ha detto la Stephie). C'è una specie di faida sotterranea tra la Stephie e la donna delle pulizie. La Giuse pensa di avere più esperienza con i bambini avendo cresciuto due figli, la Stephie non la soppporta perchè ogni volta accende l'aspirapolvere quando il Nano finalmente si addormenta.
Sono contenta che fossero tutti e due di buon umore perchè davvero la giornata al lavoro è stata infinita. Il Mostro non mi ha lasciato in pace un attimo alternando profferte di scopate galattiche al rammarico per i miei scarsi risultati lavorativi.
Ero lì alla scrivania che fissavo lo schermo ponderando l'idiozia maschile quando Andrea si è chinato e mi ha sussurrato all'orecchio "non dargli peso, sei molto bella". Il che mi ha lasciato con un brivido caldo lungo la schiena a ponderare sull'idiozia femminile.